“Tempo di liberazione”
Haloterapia
UTILIZZO TERAPEUTICO DEL SALE HIMALAYANO
In questi ultimi anni anche in Italia si stanno sco-prendo i benefici della Haloterapia nella cura naturale di patologie legate al sistema respiratorio e nervoso. La terapia nelle grotte di sale (halos in greco significa appunto sale) risale al XIII secolo quando i monaci di Cracovia usavano portare i ma-lati di asma e malattie polmonari nelle grotte di sale vicino alla città. I primi studi scientifici sul micro-clima delle grotte di sale risalgono al 1843 quando il fisico polacco Felix Bochklowsky studiò l’effetto delle particelle di sale sui minatori della miniera di Wieliczka, constatando che il loro livello di salute era in assoluto più alto della media dell’epoca. Oggi questa ormai ex miniera è un sito Unesco trasforma-to in centro medico e turistico visitato ogni anno da più di 800.000 persone con oltre 300 km di gallerie e cunicoli.
Grazie anche agli studi di Bochlowsky la Haloterapia viene oggi riconosciuta come terapia medica e inserita nelle strutture sanitarie e termali di molti paesi dell’est e nord Europa e viene tratta-ta perlopiù in grotte ricostruite artificialmente con tanto di stalattiti e stalagmiti, all’interno delle quali viene ricreato un microclima con la giusta temperatura dell’aria, il tasso di umidità, il movimento delle correnti, la nebbia sali., l’assenza di agenti patogeni. Questa terapia che non sostituisce comunque i farmaci, può essere utilizzata con ottimi risultati per curare alcune infezioni virali, asma, malattie polmo-nari, bronchiti, malattie della pelle, stress e insonnia. In Italia ci sono ancora poche aziende che propon-gono la realizzazione di grotte di sale artificiali so-prattutto all’interno di SPA e Resort esclusivi, nella maggioranza dei casi chi propone questa terapia naturale lo fa pubblicizzandone solo gli effetti dal punto di vista fisico, mentre oggi invece è possibile utilizzare la Haloterapia con ottimi risultati anche dal punto di Osta biofisico cioè energetico utilizzando il sale cristallino dell’Himalaya. La biofisica è una branca della fisica che studia la materia biologica-mente viva anziché quella inerte e ne osserva tutte le possibili alterazioni, interazioni e capacità con gli strumenti propri della fisica. Secondo gli studi del Dr. Peter Ferreira e la Dr.ssa Barbara Hendel (Acqua e Sale, Ina Verlag) la malattia viene definita come un deficit energetico che si manifesta con diversi sin-tomi (segnali d’allarme del corpo) e malattie (segnali inascoltati o soppressi) ma che ha la sua origine in un calo o una mancanza dell’ energia necessaria per mantenere l’organismo perfettamente sano. Il corpo debilitato manda così un segnale attraverso l’organo al momento più debole.
La scienza oggi afferma che tutto I’ Universo è composto di energia oscillatoria in diverse forme e manifestazioni e che anche la materia più solida non è nient’altro che vibrazione. In questo contesto energetico il sale cristallino dell’Himalaya ha un ruolo fondamentale. Le enormi compressioni che hanno dato vita alla catena himalayana dai mari primordiali hanno pro-dotto un sale del tutto diverso dal salgemma o dal sale marino. Dal punto di vista fisico esso possiede tutti e 28 i minerali in forma biodisponibile presenti nell’organismo ma è dal punto di vista biofisico che il sale cristallino dell’Himalaya si rivela un tesoro di inestimabile valore. Il sale ha per sua natura una struttura reticolare cubica che contiene quanti di luce o fotoni (la luce del sole che illuminava i mari primordiali di 250 milioni di anni fa).
Gli ioni cloro e sodio si dispongono per formare un solido platonico cubico (il filosofo Platone indicò il cubo come una delle 5 forme solide fondamentali della geometria), unendo acqua al sale i reticoli cedono e questa energia liberata va a ionizzare la soluzione che è immediatamente biodisponibile. La Haloterapia quindi assume caratteristiche molto più complete se viene utilizzato il sale cristallino dell’Himalaya, poiché ai benefici prettamente fisici vengono uniti preziosi input in grado di stimolare le capacità di auto guarigione del corpo e colmare il deficit ener-getico che sta alla base di ogni malattia. Per avere il massimo risultato energetico nella terapia del sale si può utilizzare acqua caricata di “informazioni” come dimostrato dal ricercatore giapponese Masaru Emoto.
Il Dr. Emoto ha dimostrato che l’acqua è come un “nastro magnetico” liquido che possiede una memoria capace di immagazzinare informazioni energetiche dalle più svariate fonti (simboli, musica, parole). In questo modo la lunghezza d’onda gene-rata sarà molto più efficace e completa e lavorerà su tutti i livelli umani sia esso fisico, energetico o emozionale. Ogni informazione è una forma di energia e l’energia è alla base della vita, così come il sale e l’acqua sono componenti essenziali per la salute. Per il momento come è già stato accennato. la grotta di sale rimane appannaggio di centri, SPA e Resort esclusivi che utilizzano in maggioranza sale comune, anche se speriamo si possa creare una cultura del sale cristallino dell’Himalaya più pro-fonda e conosciuta e godere delle preziose qualità biofisiche che possiede.